Merleau-Ponty: uno spazio da ascoltare ed esprimere
- Redazione | Il Pensiero
- 26 giu
- Tempo di lettura: 2 min
Autore:
Alice Torresani
Titolo [Ita]:
Merleau-Ponty: uno spazio da ascoltare ed esprimere
Title [Eng]:
Merleau-Ponty: a Space to be Heard and Expressed
Data pubblicazione: 2025
Fascicolo: LXIV - 1 anno: 2025/1 - pp. 87-101
Lingua: Italiano
Abstract [Ita]
Il contributo traccia un percorso circa la nozione filosofica di spazio nel pensiero di Maurice Merleau-Ponty. In particolare, si evidenzia la linea di continuità che attraversa le considerazioni sullo spazio appartenenti a fasi diverse della sua filosofia, valutando dapprima lo spazio fenomenico, dischiuso a partire dal corpo, successivamente lo spazio anonimo concernente uno strato originario e primitivo e, infine, lo spazio topologico prospettato dall’ontologia della carne, che si configura come un sistema di specchi prospicienti. La valutazione dello spazio dipende strettamente dal rapporto tra soggetto e natura, concepito come un incontro dialogico destinato poi a trasfigurarsi in una relazione di involgimento reciproco, in cui i rispettivi confini sfumano così come sfuma la delimitazione tra lo spazio ed i suoi elementi, stravolgendo l’estensione cartesiana. Come dimostra l’espressione artistica, la spazialità non può che essere dinamica, impregnata di virtualità, proiezioni, prospettive e il pittore si pone in ascolto di quel suolo fungente che rivela le sedimentazioni di una temporalità antica, nonché l’incontro originario col mondo.
Parole chiave: spazio fenomenico, pre-mondo, reversibilità topologica, espressione, pittura.
Abstract [Eng]
The essay explores the philosophical notion of space in the thought of Maurice Merleau-Ponty. In particular, it highlights the continuity that runs through his reflections on space across different stages of his philosophy, considering first the phenomenological space, revealed through the body, then the anonymous space concerning an original and primitive ground, and finally the topological space which arises from the ontology of the flesh and is conceived as a system of facing mirrors. The evaluation of space closely depends on the relationship between subject and nature, conceived as a dialogical encounter that later transforms into a relationship of mutual involution, where their respective boundaries blur, just as the delimitation between space and its elements blurs, upsetting the Cartesian extension. As demonstrated by artistic expression, spatiality can only be dynamic, saturated with virtuality, projections, perspectives, and the painter listens to that primitive and generative ground that reveals the sedimentations of an ancient temporality, as well as the original encounter with the world.
Keywords: phenomenal space, pre-world, topological reversibility, expression, painting.