Autore:
Marcello Ghilardi
Titolo [Ita]:
L’intuizione intellettuale nel pensiero di Nishida Kitarō
Title [Eng]:
The Intellectual Intuition in Nishida Kitarō’s Thought
Data pubblicazione: 2022
Fascicolo: LXI - anno: 2022/1 - pp. 159-176
Lingua: Italiano.
DOI: 10.1400/288157
Abstract [Ita]
Nel pensiero del filosofo giapponese K. Nishida (1870-1945), che intreccia sensibilità e tradizione buddhista giapponese con la concettualità tipica della filosofia europea, spicca l’impiego del termine «intuizione intellettuale» (chiteki chokkan). Pur venendo poi superato da altre nozioni, il senso profondo di quel termine – esplicitamente ripreso dal lessico filosofico tedesco – resta vitale in tutto l’itinerario speculativo di Nishida. La possibilità di cogliere «la realtà così com’essa è», nella sua datità priva di sovrastrutture, non significa però illudersi dell’esistenza di un io o di un mondo del tutto autonomi, indipendenti e in sé compiuti: l’intuizione intellettuale più ampia e inclusiva, che nell’itinerario del filosofo si trasformerà via via nei concetti di «autoconsapevolezza» (jikaku), «intuizione agente» (kōiteki chokkan) o «luogo del nulla assoluto» (zettai mu no basho), non corrisponde all’atto cognitivo che discerne un sé preesistente al pensiero, ma è una forma di prassi che attualizza un io e un mondo scoprendoli al contempo collocati in una matrice infinita di cui sono espressioni, come onde di un oceano infinito.
Parole chiave: intuizione intellettuale, autoconsapevolezza, esperienza pura, intuizione artistica, luogo del nulla assoluto.
Abstract [Eng]
The use of the term “intellectual intuition” (chiteki chokkan) stands out in the thought of the Japanese philosopher K. Nishida (1870-1945), who intertwines Japanese Buddhist sensitivity and tradition with the typical conceptuality of European philosophy. While being surpassed by other notions, the profound meaning of that term – explicitly derived from the German philosophical jargon – remains vital throughout Nishida's speculative itinerary. However, the possibility of grasping «reality as it is», in its givenness devoid of super-structures, does not mean deluding oneself into the existence of an independent and definite ego or world: the broader, authentic, and more inclusive intellectual intuition, which gradually turns to the concepts of «self-awareness» (jikaku), «active-intuition» (kōiteki chokkan) or «place of absolute nothingness» (zettai mu no basho), does not correspond to an act discerning a self that exists before thought, but is a form of praxis that actualizes an ego and a world and at the same time discovers them placed in an infinite matrix of which they are expressions, like waves of an infinite ocean.
Keywords: intellectual intuition, self-awareness, pure experience, artistic intuition, place of absolute nothingness.
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