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Benessere vitale e sofferenza sociale


Autore:

Nuria Sánchez Madrid


Titolo [Ita]:

Benessere vitale e sofferenza sociale: una proposta per la produzione di forme giuridiche a partire da R. Esposito e A. Honneth


Title [Eng]:

Vital well-being and social suffering: a proposal for the production of legal forms starting from R. Esposito and A. Honneth       

Data pubblicazione: 2019

Fascicolo: LVIII - anno: 2019/2 - pp. 177-194

Lingua: Italiano.

DOI: 10.1400/275524


Abstract [Ita]

Questo articolo tematizza la prospettiva filosofica proposta da Roberto Esposito e Axel Honneth a partire dal tema del benessere vitale e sociale, cercando di valorizzare il proposito di esplorare nuove forme di sviluppo dei vincoli giuridici nelle società contemporanee. In primo luogo, a partire dall’opera di R. Esposito, discuto in particolare la comprensione della “vita” che egli propone e la possibilità di evidenziare le caratteristiche negative delle pulsioni che circolano nelle comunità umane. In secondo luogo, si passa all’analisi di A. Honneth dedicata alla sofferenza sociale negli scritti precedenti il 1992, da cui emerge il proposito di stabilire nuovi modelli di inclusione sociale e progettare nuove istituzioni giuridiche. Infine, vengono tratte alcune conclusioni sui benefici che la teoria critica potrebbe restituire alle forme amorfe della sofferenza sociale, rendendola una fonte attendibile di legami giuridici.


Abstract [Eng]

This paper focuses upon the approaches to vital and social welfare illustrated by Roberto Esposito and Axel Honneth with the aim to explore new forms of development of juridical ties in contemporary societies. Firstly, I concentrate on the work of R. Esposito by discussing that his appraisal of life does not accurately take into account the negative features of the instinctive drives that circulate in human communities. Secondly, I focus on A. Honneth’s analysis of social suffering before 1992, highlighting its potentialities with the aim of setting up new patterns of social inclusion and designing new juridical institutions. Finally, I draw some conclusions about the benefits that critical theory might render to the amorphous forms of social suffering a trustful source of juridical links.


 

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