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Volto e carattere


Autore:

Elenio Cicchini


Titolo [Ita]:

Volto e carattere


Title [Eng]:

Face and character


Data pubblicazione: 2019

Fascicolo: LVIII - anno: 2019/1 - pp. 75-90

Lingua: Italiano.

DOI: 10.1400/270730


Abstract [Ita]

Le origini del concetto di maschera si perdono nel tempo. Esse rinviano a una capitale differenza, che non cessa di agire nella cultura occidentale. Se i Greci, infatti, disponevano di un unico termine – prosopon – per designare tanto il volto quanto la maschera, i Romani distinguevano tra una facies e una persona. Ad essi aggiungevano un terzo concetto: quello di vultus, a indicare l’espressione di un carattere morale. Che cos’è un volto e qual è la sua differenza con la maschera? Che cosa si cela dietro la persona latina – la teatrale e la giuridica? Come pensare da capo la relazione tra volto e carattere? In che senso la filosofia può rinvenire nel teatro il proprio paradigma? È riferendosi a Platone, che Proclo poté definire la filosofia come una «mimesi dei volti» e dei «caratteri».


Abstract [Eng]

The origins of the word “mask”, which remain unclear, refer to crucial differences pervading our culture. The Greeks had only one word for both “face” and “mask” – prósōpon – while the Romans always distinguished between facies and persona. They also added a third concept, vultus, meaning the physical trace of an ethos, a character. But what could be properly called a face, and how does it differ from a mask? What lies behind the Latin word persona, both in the theatrical and juridical sense? How can we rethink the relation between face and character? And how can philosophy find its own paradigm in theatre? A suggestion is provided by Proclus in his commentary on Plato’s Republic; he defines philosophy as a «mimesis of faces» and «characters».


 

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