Autore:
Vincenzo Vitiello
Titolo [Ita]:
Hypsípolis ápolis
Title [Eng]:
Hypsípolis ápolis
Data pubblicazione: 2018
Fascicolo: LVII - anno: 2018/1 - pp. 135-145
Lingua: Italiano.
DOI: 10.1400/269232
Abstract [Ita]
Il saggio di Vitiello prende spunto dal commento di Edmond Jabès del delitto che è all’origine della storia dell’uomo – il delitto di Caino fondatore delle Città terrena –, per inoltrarsi poi in un confronto analitico tra la teologia politica di Agostino e la teoria morale di Kant. L’esito è una lettura della morale kantiana fortemente critica della tradizionale ‘interpretazione umanistica’. Per quanto si voglia estendere la libertà dell’uomo – rileva Vitiello –, mai questa riuscirà ad essere fondamento di se stessa. Perché non soltanto è data, non scelta, la legge morale, è anche data e non scelta, la possibilità d’ascolto della legge. Il saggio si conclude con la dimostrazione della diversità radicale del tempo ‘morale’ dal tempo ‘fisico’, e la conseguente inadeguatezza del verbo ‘essere’ per parlare del “dovere morale”.
Abstract [Eng]
The starting point of Vitiello’s essay is Edmund Jabès’s commentary of the crime which is at the origin of man’s history – the murder of Cain, founder of the earthly city – and then ventures into an analytical comparison between Augustine’s theological policy and Kant’s moral theory. The result is a reading of the Kantian moral which is strongly critical of the traditional “humanistic interpretation”. No matter how man’s liberty can be expanded – Vitiello remarks –, it will never be able to be the foundation of itself. Because not only is the moral law given, not chosen, but also the possibility of listening to the law is given, not chosen. The essay ends with the demonstration of the radical diversity between ‘moral’ time and ‘physical’ time, and the consequent inadequacy of the verb ‘to be’ when speaking of “moral duty”.
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