Scadenza: 25 novembre 2021
La redazione della rivista di filosofia «Il Pensiero» seleziona contributi originali in forma di saggi e recensioni per il fascicolo dedicato al tema:
L’intuizione intellettuale
Il termine ultimo per la presentazione dei contributi è il 25 novembre 2021; la risposta sarà comunicata dalla redazione entro il 28 febbraio 2022. I contributi non dovranno superare i 45.000 caratteri, inclusi gli spazi e le note, e dovranno essere accompagnati da un abstract in italiano e in inglese, di massimo 1200 caratteri, e 5 parole-chiave (in italiano e in inglese).
L’uscita del fascicolo è prevista per aprile 2022.
Curatori del volume: Giannino Di Tommaso e Rocco Ronchi – Università degli Studi dell’Aquila.
Malgrado l’apparente univocità che sembrerebbe inerirle, la nozione di “intuizione intellettuale” presenta un notevole spessore semantico che copre una insospettata quanto estesa varietà di significati, anche se la si considera con riferimento a un ristretto arco temporale (fine del XVIII e prima parte del XIX secolo) della sua storia plurisecolare, e a un ambito geografico-culturale circoscritto alla sola Germania. In quel breve periodo l’intuizione intellettuale è entrata in scena nel mondo filosofico tedesco, affermandosi con impetuosa rapidità e contribuendo in modo significativo a plasmarlo e a orientarlo. In pochi anni, quella nozione è passata dal designare una facoltà solo negativa, rigorosamente esclusa dall’ambito conoscitivo umano e riferibile esclusivamente a un ipotetico intelletto divino (Kant), a indicare una risorsa conoscitiva essenziale e un requisito indispensabile in filosofia (Fichte), per divenire presto lo strumento esclusivo e l’organo privilegiato per la costruzione del sistema filosofico idealistico (Schelling). Hegel, da parte sua, dopo l’iniziale, provvisoria adesione all’intuizione intellettuale nell’accezione schellinghiana, non tarderà a considerarla un fumoso espediente finalizzato a nascondere l’effettiva mancanza di pensiero e a sottrarsi alla «fatica del concetto», che l’autentica pratica filosofica esige e che, invece, la costitutiva immediatezza di quella nozione non può fornire. La circostanza, poi, che l’intuizione intellettuale abbia svolto una funzione essenziale non solo nella maturazione del pensiero dei massimi esponenti della filosofia classica tedesca, ma abbia esercitato la sua efficacia anche in ambiti diversi e liminari a quello filosofico, come quello della creazione poetica e dell’attività artistica in generale (Hölderlin), ne accresce notevolmente l’interesse e contribuisce a renderla prezioso e quanto mai fecondo oggetto di indagine.
Call for papers n. LXI/1 – The Intellectual Intuition.
Deadline: November 25, 2021
The editorial staff of the philosophy journal «Il Pensiero» selects original contributions in the form of essays and reviewsfor the issue dedicated to the topic:
The Intellectual Intuition.
The deadline for submitting contributions is November 25, 2021; the answer will be communicated by the editorial staff by February 28, 2022. Contributions must not exceed 45.000 characters, including spaces and notes, and must be accompanied by an abstract in English and Italian of up to 1200 characters and 5 keywords (in English and Italian).
The issue of the dossier is scheduled for April 2022.
Editors: Giannino Di Tommaso and Rocco Ronchi – University of L’Aquila.
Despite the seeming univocity that would appear to be inherent in it, the notion of “intellectual intuition” unveils a remakable semantic depth that covers an unsuspected and wide variety of meanings, even if we consider it with reference to a narrow time frame of its centuries-long history (from the end of the 18th to the first part of the 19th century), or to a geographical and cultural context limited to Germany alone. In that brief period, intellectual intuition came onto the picture of the German philosophical world establishing itself with impetuous rapidity and contributing significantly to shaping and orienting it. In the space of a few years, the notion went from designating a purely negative faculty, rigorously excluded from the human cognitive sphere and referable exclusively to a hypothetical divine intellect (Kant),to indicating an essential cognitive resource and an indispensable prerequisite in philosophy (Fichte), and soon became the exclusive tool and privileged apparatus for the construction of the idealistic philosophical system (Schelling). Hegel, on his part, after the initial provisional adhesion to intellectual intuition in Schelling's sense, will not delay in considering it a smoky expedient aimed at hiding the actual lack of thought and at avoiding the «effort of the concept», which authentic philosophical practice demands and which, instead, the constitutive immediacy of that notion cannot provide. Then, the fact that intellectual intuition has played an essential role not only in the development of the thought of the greatest exponents of classical German philosophy but also in different areas and liminary to the philosophical one, such as poetic creation and artistic activity in general (Hölderlin), considerably increases its interest and contributes to making it a precious and very fruitful object of investigation.
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