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Per una critica del presente


Autore:

Vincenzo Trione


Titolo [Ita]:

Per una critica del presente


Title [Eng]:

Toward a Critique of the Present


Data pubblicazione: 2021

Fascicolo: LX - anno: 2021/1 - pp. 57-84

Lingua: Italiano.

DOI: 10.1400/282872


Abstract [Ita]

Nella civiltà artistica contemporanea, sembra che la storia dell’arte non si svolga secondo un ritmo lineare. Diversamente da quel che era avvenuto nel Novecento, non ci sono più movimenti unitari, ma singole personalità. Non di rado l’opera stessa tende a dissolversi in un flusso comunicativo. Perché oramai, in sé, nulla è arte. Eppure, si possono rintracciare convergenze inattese.

Proviamo a delineare i contorni di una tendenza che si sta imponendo nell’artworld, nella quale confluiscono personalità di diversa provenienza, che condividono precise intenzioni: la necessità di dire le ragioni dell’impegno e della partecipazione, in polemica con la superficialità del sistema dell’arte. In tutti i continenti, mega installazioni progettate da curatori (Biennali di Venezia, di Berlino, di San Paolo, Documenta di Kassel) accolgono opere di tanti artisti: assemblagedi idee e di gesti; ma anche spazi di dibattito sui mali del mondo.

L’arte politica, allora. Dove tra resoconto giornalistico e critica sociale, autori come Ai Weiwei, Banksy, Steyerl, Cattelan concepiscono l’atto della rappresentazione come un modo per prendere posizione. Per mettere in scena il perturbante dell’adesso.


Parole chiave: arte, media, politica, presente, critica.


Abstract [Eng]

In our artistic civilization, it seems that the history of art does not unfold in a linear rhythm. Unlike what happened in the twentieth century, there are no longer any unitary movements, but individual personalities. Not infrequently the artwork tends to dissolve itself into a communicative flow. Because nowadays, nothing is art in itself. Yet, unexpected convergences can be traced.

Let’s try to outline the contours of a tendency that is imposing itself in the artworld, in which personalities of different origins converge, sharing precise intentions: the need to state the reasons for the commitment and participation, against the superficiality of the art system. The mega installations designed by curators on all continents (Biennials of Venice, Berlin, Sao Paulo, Documenta in Kassel) hold many artists’ works: assemblage of ideas and gestures; but also, spaces for debate on the evils of the world.

Political art, then. Where between journalistic reporting and social criticism, authors such as Ai Weiwei, Banksy, Steyerl, Cattelan conceive the act of representation as a way to take a stand. To stage the uncanny of the present.

Keywords: art, media, politics, present, critique.

 

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