top of page

Se l’intuizione sia una facoltà, o tutt’altro


Autore:

Federico Leoni


Titolo [Ita]:

Se l’intuizione sia una facoltà, o tutt’altro


Title [Eng]:

If Intuition is a Faculty, or Quite Something Else


Data pubblicazione: 2022

Fascicolo: LXI - anno: 2022/1 - pp. 217-228

Lingua: Italiano.

DOI: 10.1400/288160


Abstract [Ita]

L’articolo muove da un esempio di William James che Henri Bergson cita nelle Due fonti della morale e della religione. Esempio poi indagato e interrogato alla luce di una serie di domande che potremmo riassumere come segue. L’intuizione di cui parlano James e Bergson è intuizione intellettuale? È una facoltà, dunque una facoltà di ciò che chiamiamo soggetto? E se invece l’intuizione non fosse affatto una facoltà del soggetto, dato che non presuppone in alcun modo la separatezza sensibile o intellettuale del soggetto dall’universo? Intuizione sarebbe, allora, non il nome che spetta a una facoltà, ma il nome che una filosofia del soggetto e delle sue facoltà ha dovuto attribuire al funzionamento di un certo campo d’esperienza, che Bergson tematizza più apertamente attraverso la sua filosofia della magia e della tecnica. Campo d’esperienza non tanto conoscitiva quanto pratica, campo articolato non in due lati ma per così dire in uno solo. Eppure, articolato.


Parole chiave: intuizione, universo, magia, tecnica, campo.


Abstract [Eng]

The article moves from an example of William James that Henri Bergson mentions in The Two Sources of Morality and Religion. An example subsequently investigated and interrogated in the light of a series of questions that can be summarised as follows. Is the intuition of which James and Bergson speak about intellectual intuition? It’s a faculty, thus a faculty of what we call the subject? And what if instead intuition were not a faculty of the subject at all, since it doesn’t in any way presume the sensitive or intellectual separateness of the subject from the universe? Intuition then would not be the name to be given to a faculty, but the name that a philosophy of the subject and of its faculties had to attribute to the functioning of a certain field of experience, that Bergson more openly focuses on through his philosophy of magic and of technique. A field of experience that is not as cognitive as practical, a field that is articulated not in two sides but, so to speak, in only one. And yet, articulated.


Keywords: intuition, universe, magic, technique, field.

 

This paper can be purchased on Torrossa

bottom of page